Il dono della Fortezza

7 doni dello Spirito Santo

Riporto qui, estendendola un poco, una riflessione sul dono della fortezza.
Possiamo dire che ci sono due gradi di fortezza, in quanto virtù cardinale umana, ed una fortezza, di natura soprannaturale, dono dello Santo. Dice S. Tommaso D’Aquino che c’è una generale e questa è condizione di ogni virtù, ma c’è anche una speciale, che sta nell’affrontare i pericoli e nel sopportare le fatiche, e questa e una virtù speciale, ed è in quanto virtù speciale che la è una delle quattro virtù cardinali. La fortezza si esercita quando il timore ci spingerebbe a non affrontare le difficoltà o quando, viceversa, l’audacia ci porterebbe agli eccessi: la fortezza perciò reprime il timore ma modera anche l’eccessiva audacia. La fortezza sostiene la volontà del bene di fronte ai mali corporali fino al più grande di essi, la morte, e pertanto ci sostiene contro il timore dei pericoli mortali.
Tuttavia, in quanto dono dello Santo, la consiste in una speciale fiducia, infusa nell’animo dallo Spirito e che porta addirittura ad escludere ogni contrario timore. L’azione dello Spirito fa sì che l’uomo giunga al fine di ogni opera buona cominciata sfuggendo a tutti i pericoli imminenti, e questo è qualcosa che eccede le forze della natura umana, ed è per l’appunto effetto della fortezza quale dono dello Santo.

Il racconto del parto di Felicita forse spiega meglio i due tipi di fortezza (virtù cardinale e dono dello Spirito) che le mie parole:
Appena terminarono l’orazione, Felicita fu presa da vivissime doglie di parto. Un carceriere l’apostrofò: “O tu che soffri così duramente, che cosa farai sotto i morsi delle belve, che pure dimostri di disprezzare, ricusando di sacrificare agli idoli?” Gli rispose fidente la martire: “Ora sono sola a sopportare questi strazianti dolori; là, invece, ci sarà un altro con me che mi aiuterà a soffrire, poiché anch’io sono disposta a soffrire per lui.

La Fortezza è quindi un dono che ci infonde valore e coraggio per osservare fedelmente la santa legge di Dio e della Chiesa, superando tutti gli ostacoli e gli assalti dei nostri nemici. Questa capacità di volare sopra le difficoltà, e soprattutto sopra quello che oggi tanto scoraggia sia l’uomo che il cristiano e cioè la mancanza di uno vitale per affrontare la vita e la stanchezza di tutti i giorni, mancanza di forza che spesso spinge gli uomini e anche noi cristiani nella depressione e a cercare qualche gratificazione nelle nostre personali droghe, questa possibilità di sentirsi nuovi ogni giorno è quello che annuncia il profeta Isaia:

Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia sorte è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?».
Non lo sai forse?
Non lo hai udito?
Dio eterno è il Signore,
creatore di tutta la terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.

ISAIA 40