Per la riconciliazione e la penitenza

Affido al Padre, ricco di misericordia, affido al di Dio, fatto uomo come nostro redentore e riconciliatore, affido allo Santo, sorgente di unità e di pace, questo mio appello di padre e di pastore alla penitenza e alla riconciliazione. Voglia la Trinità Santissima e adorabile far germinare nella e nel mondo il piccolo seme, in quest’ora consegno alla terra generosa di tanti cuori umani. Perché ne provengono in un non lontano copiosi frutti, vi invito tutti a rivolgervi con me al cuore di Cristo, segno eloquente della divina misericordia, “propiziazione per i nostri peccati”, “nostra pace e riconciliazione”, per attingervi la spinta interiore verso la detestazone del peccato e la conversione a Dio, e trovarvi la benignità divina che risponde amorosamente al pentimento umano. Vi invito pure a rivolgervi con me al cuore immacolato di Maria, Madre di Gesù, nella quale “si è operata alla riconciliazione di Dio con l’umanità (…), si è compiuta l’opera della riconciliazione, perché ella ha ricevuto da Dio la pienezza della grazia in virtù del sacrificio redentore di Cristo”. In verità, è diventata “l’alleata di Dio”, in virtù della sua maternità divina, nell’opera della riconciliazione. Alle mani di questa Madre, il cui “fiat” segnò l’inizio di quella “pienezza dei tempi”, nella quale fu attuata da la riconciliazione dell’uomo con Dio, e al suo cuore immacolato – al quale abbiamo ripetutamente affidato l’intera umanità, turbata dal peccato e straziata da tante tensioni e conflitti – affido ora in special modo questa intenzione:
che, per la sua intercessione, l’umanità stessa scopra e percorra la via della penitenza, l’unica che potrà condurla alla piena riconciliazione.
(Domenica, 2 dicembre 1984)

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