S. Luca descrive nel suo Vangelo un figlio ingrato, che pretesa e avuta dal padre la parte di eredità, abbandonò la casa paterna e fra gli amici e i piaceri sprecò tutto il suo avere. Allora una terribile carestia infierì nel paese, ed egli, ridotto povero, fu costretto a custodire una mandria di porci ai quali strappava le ghiande per saziare la sua fame. Dal fondo di quella miseria, ripensò alla casa paterna, ricca di ogni bene, da lui abbandonata. Ritornò al padre e gli disse in ginocchio: Padre, non sono degno di essere tenuto come tuo figlio, ma accettami almeno come l’ultimo dei tuoi servi. Il Padre scordò l’ingratitudine del figlio, con tenerezza l’abbracciò e volle che si banchettasse perché era stato ritrovato il figlio perduto. Non è questa una meravigliosa figura della Misericordia di Dio che perdona anche al figlio più ingrato che ritorna alla casa paterna per non morire di miseria e di fame?
AFFETTI
O Padre mio, anch’io Vi ho voltate le spalle e Vi ho offeso; ma ora ritorno a Voi e Vi imploro perdono. Maria Madre mia, non vi scordate di me.