Martedì 26 Marzo : Liturgia latina

Il Verbo del cielo, disceso senza abdicare alla sua immensa gloria, compie l'arduo lavoro, poi arriva alla sera dell'esistenza. Un discepolo sta per consegnarlo a coloro che sono presi dalla gelosia; ma lui si consegna per primo ai suoi discepoli, Pane di vita (Gv 6,35). Per cibo e bevanda, dona loro il suo corpo e il suo sangue; con questo dono vuole saziare la fame e la sete che li tormentano. Nella nascita, nostro compagno, nostro cibo alla sua mensa, in croce, è il nostro riscatto, visione incantevole in cielo. Nostro Salvatore immolato, che ci apri le porte del cielo, il nemico ci opprime: ci dia conforto il tuo aiuto. All'unico e trino Signore appartiene la gloria eterna; un giorno nei nostri cuori  possa egli aprire le fonti di gioia immortale.